Partnership e collaborazioni aziendali: intervista a Pietro Manenti

Partnership significa molto più che semplici collaborazioni operative: è il fulcro di strategie innovative e relazioni costruite per creare valore condiviso. Gestire un ecosistema di partner oggi richiede una visione chiara e una capacità di adattamento continuo, poiché le collaborazioni strategiche influenzano sempre più aspetti chiave delle aziende, dalla crescita nei mercati emergenti all’innovazione tecnologica.
Con oltre 20 anni di esperienza nel settore digital, Pietro Manenti, Head of Alliance and Partnerships, ha maturato una profonda conoscenza di queste dinamiche. Dal 2019, come responsabile delle attività di partnership strategiche di Monster a livello europeo e internazionale, si occupa di identificare, sviluppare e consolidare relazioni che contribuiscono a migliorare l’efficienza e l’impatto delle soluzioni offerte da Monster.
In questa intervista, Manenti ci guida attraverso l’evoluzione del ruolo di partnership manager, una figura sempre più centrale per affrontare le sfide moderne del mercato del lavoro. Dalla scelta di partner che condividano valori comuni alla costruzione di ecosistemi capaci di generare innovazione, emerge un quadro in cui le partnership non sono solo un’opportunità, ma una leva indispensabile per il successo aziendale.
Perché ogni azienda dovrebbe considerare una funzione dedicata alle collaborazioni strategiche? Manenti sottolinea come la gestione strutturata delle partnership rappresenti oggi un vero e proprio vantaggio competitivo, fondamentale per navigare in un contesto in rapido cambiamento e sempre più interconnesso.
D: Il ruolo di partnership manager come funzione specifica all’interno dell’organigramma aziendale è piuttosto recente. Qual è l’attività di un partnership manager?
R: Il ruolo di partnership manager consiste nel creare, mantenere e sviluppare l’intero ecosistema di realtà che, a vario titolo, collaborano con l’azienda in un ruolo diverso da quello del tradizionale cliente o del semplice fornitore. In una realtà interconnessa come quella attuale, anche a livello di business è importante sviluppare un network di aziende collegate che offrono servizi complementari alla propria base clienti, o con cui poter scambiare valore anche in termini non monetari.
Questo può avvenire attraverso integrazioni di tipo tecnologico, cooperazioni strategiche o scambi di opportunità commerciali – e spesso una partnership può toccare molti di questi ambiti contestualmente. Il ruolo del partnership manager è da un lato quello di definire e creare dei modelli scalabili di partnership, che permettano di sviluppare l’ecosistema di collaborazioni in modo rapido ed efficiente. Dall’altro, il buon partnership manager deve avere anche l’ingegno e l’intuito necessario per vedere le opportunità anche laddove non si palesano a prima vista, e creare strade innovative per generare valore per l’azienda in primis, ma anche per l’ecosistema in generale.
Un ruolo multisfaccettato che richiede allo stesso tempo una base di competenze tecniche, una buona conoscenza del mercato di riferimento, un certo acume commerciale e un po’ di creatività tipica del marketing. Di certo, non una posizione in cui ci si possa annoiare facilmente!
D: Il valore aggiunto di un dipartimento partnership per Monster qual è?
R: Il valore aggiunto di un dipartimento partnership? Una domanda interessante! Nel mio caso, è divertente pensare che fino a pochi anni fa anche all’interno di una realtà come Monster non esisteva una funzione dedicata alle partnership. Negli ultimi 5 anni però ci siamo strutturati con un dipartimento specifico che si occupa di partnership e collaborazioni a 180 gradi e a livello globale. Un team internazionale, di cui faccio parte, coordinato dal nostro head-quarter negli Stati Uniti.
In questo modo, abbiamo potuto sviluppare dei “framework”, dei modelli di collaborazione standard che abbiamo implementato a livello internazionale. Questo ci ha permesso di far crescere in pochi anni l’ecosistema di realtà HrTech con cui collaboriamo in maniera esponenziale, passando da poche decine a oltre 420 aziende partner, che rappresentano il veicolo principale di accesso ai servizi di Monster, come la pubblicazione annunci e la raccolta candidature, per la stragrande maggioranza dei nostri clienti.
D: Le collaborazioni che sviluppa un’azienda come Monster quali sono?
R: Le collaborazioni, nel nostro ecosistema, si dividono in tre grandi aree.
La prima è quella delle cosiddette “alleanze e integrazioni tecnologiche”. Sotto questo cappello ricadono, da un lato, tutte le integrazioni con piattaforme HrTech come ATS (applicant tracking system) , sistemi di multiposting o programmatic recruiting, o piattaforme di sourcing/CRM, grazie alle quali i nostri clienti possono accedere ai nostri servizi senza dover mai collegarsi al sito Monster, ma utilizzando direttamente il proprio software aziendale.
Dall’altro, abbiamo un vasto network di collaborazioni con altre piattaforme di recruiting che permettono di promuovere le nostre offerte di lavoro alla propria audience di candidati. Questo tipo di distribuzione degli annunci viene gestita da Monster in maniera programmatica, in modo da ottimizzare la promozione delle offerte e massimizzare il ritorno per il cliente finale, oppure tramite canali verticali selezionati. In Italia, per esempio, nel 2024 abbiamo inaugurato una partnership con Jobiri, una realtà che collabora a sua volta con i centri di orientamento dei principali atenei italiani, per mostrare annunci dedicati agli studenti che usano la loro piattaforma.
La seconda tipologia di collaborazione riguarda le partnership di natura più “commerciale”. A livello globale, Monster collabora con tutte le principali piattaforme di rivendita di servizi HR e con le più importanti agenzie di HR media. Inoltre, con alcuni partner collaboriamo inserendo i loro servizi direttamente nelle proposizioni Monster, incrementando il valore per i nostri clienti.
Infine, con alcuni partner selezionati implementiamo collaborazioni “strategiche” per offrire servizi a valore aggiunto ai nostri utenti. Limitandoci al mercato italiano, per esempio, nel corso del solo 2024 abbiamo lanciato diverse iniziative in questo senso: abbiamo costruito un pacchetto di contenuti digitali messo a disposizione degli studenti di istituti professionali e università; abbiamo lanciato collaborazioni con Jobpricing ed Education First per fornire ai nostri candidati servizi informativi sulla loro retribuzione e il loro livello di conoscenza dell’inglese; e abbiamo lavorato insieme a realtà internazionali come Lightcast per offrire una analisi dettagliata sullo sviluppo delle skills necessarie agli HR di oggi e domani.
D: L’evoluzione del ruolo delle partnership nell’ambito delle attività aziendali come le vedi?
R: L’evoluzione del ruolo delle partnership, come dimostra il caso di Monster, ha sicuramente stimolato l’interesse delle aziende a sviluppare il proprio ecosistema e a strutturare funzioni dedicate a massimizzarne tutte le funzionalità.
Le tecnologie digitali consentono ormai livelli sempre più sofisticati di integrazione che permettono lo scambio di dati e l’individuazione di opportunità specifiche. Spesso, le stesse aziende che formalmente si fanno concorrenza in alcuni campi possono finire a collaborare in altri, in un’ottica di co-opetition in cui non c’è necessariamente uno che vince e uno che perde, ma in cui tutti possono guadagnarci, insieme. Ma per fare questo, è necessario approcciare questo metodo non in maniera estemporanea, chiedendo a chi ha già altri obiettivi di occuparsene nei ritagli di tempo, ma strutturando e sviluppando competenze specifiche che permettano di influenzare direttamente la traiettoria dell’azienda nella individuazione di opportunità nascoste e nel miglioramento del proprio posizionamento all’interno del mercato di riferimento.
Come spiegato da Pietro Manenti, Head of Alliance and Partnerships di Monster, le partnership strategiche rappresentano una leva fondamentale per affrontare le sfide del mercato del lavoro moderno. Attraverso un ecosistema di oltre 420 collaborazioni globali e l’implementazione di modelli scalabili, Monster riesce a integrare tecnologie avanzate e servizi come il Pay for Performance, ottimizzando il processo di recruiting per aziende e candidati.
Scopri come, grazie alla visione innovativa di leader come Manenti, Monster trasforma le collaborazioni in un vantaggio competitivo per il tuo business.