Come valutare la tua reputazione aziendale

Esistono cinque domande per valutare correttamente la propria reputazione aziendale. Cinque indicatori utili a capire la direzione che si è preso, se e dove si sta sbagliando, e, nel caso, come correggere eventualmente la rotta. Al centro di tutto c’è la sezione Lavora con Noi del sito aziendale. 

Perché da lì partono le indagini e le riflessioni dei potenziali candidati. Da lì ricavano la loro prima impressione sull’azienda. Sempre da lì decidono se destinare tempo, energie e competenze a questa o quella azienda. Le cinque domande per valutare l’employer branding servono in fondo a capire come fare a meritarsi tutto questo.

Valutare la reputazione aziendale in cinque domande

Dopo aver compreso in che modo la reputazione aziendale sia un booster naturale al recruiting e quando bisogna aggiornare il sito Lavora con noi, vediamo insieme come valutarla, in cinque semplici domande.

Quali sono, allora, questi temibili cinque interrogativi? In ordine sparso:

  1. È aggiornato?
  2. È visibile?
  3. È flessibile?
  4. È presente?
  5. È autentico?

Nessuno tragga conclusioni affrettate. Ognuna di queste domande, all’apparenza semplicissime, apre in realtà la strada a riflessioni molto più articolate che investono direttamente le divisioni HR aziendali. Perché aiutano a mappare il proprio recruiting, a collocarlo in una scala di efficacia che va da 0 a 10. Dove per zero si intende l’assoluta incapacità della vostra azienda di attrarre candidati, e per dieci una capacità quasi assoluta di generare interesse, curiosità e – soprattutto – fiducia in un potenziale talento in cerca di lavoro.

Il recruiting e il tempismo di certe domande

Una cosa non vi sfuggirà delle riflessioni che accompagnano queste cinque domande per valutare il proprio Employer Branding. Anzi, due. Sono domande precise, che bisogna porsi in momenti precisi della propria strategia di recruiting. Il perché dell’importanza del tempismo di certe domande sta nelle considerazioni che le seguono. Scopriamole insieme.

  • È aggiornato?

Le aziende devono capire il contesto in cui operano, affinchè chi sceglie di lavorare per quei datori di lavoro conosca in anticipo l’ambiente e i processi che riguardano i dipendenti.

  • È visibile?

In molti casi, un potenziale dipendente darà un’occhiata alla vostra azienda prima di accedere alla pagina del Career Site per questo in ogni occasione di contatto è importante. Il vostro sito dovrebbe essere completamente ottimizzato per i dispositivi mobili, così che tutti possano conoscere il vostro Employer Branding nella maniera migliore.

  • È flessibile?

Offrite percorsi alternativi ai candidati, interagite con loro. Sostenete colloqui e istruite i vostri recruiter all’utilizzo di queste tecnologie. Tenete presente che le persone hanno una vita impegnata. Dovete essere pronti a discutere di flessibilità: il mercato del lavoro non è più lo stesso di qualche tempo fa. E non lo è più neanche la sensibilità dei candidati.

  • È presente?

Se non siete presenti sui social media, preparatevi a cambiare strategia. Dovete tenere sotto controllo le conversazioni su di voi e rispondere ai commenti per incidere sul modo in cui siete percepiti.” Non lasciate che le conversazioni si svolgano in vostra assenza.

  • È autentico?

Se parlate di valori, dovete sostenerli. Se in questo momento il vostro Career Site non riflette la vostra realtà, aggiornatelo. Un consiglio: i vostri dipendenti sono coloro che meglio possono confermare l’autenticità o meno del vostro Employer Branding. Coinvolgeteli in questo racconto”, afferma Romain Giunta, B2B Marketing Manager di Monster Francia.

 

 

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