Cosa sono le soft skills nel recruitment marketing ?

Le soft skills sono competenze trasversali che derivano da caratteristiche della personalità e background culturali.

Queste abilità sono sempre più richieste ai talenti all’interno del panorama di recruiting, ponendosi come elemento chiave di differenziazione in un mercato sempre più incerto. Difatti, nell’ultimo periodo, stiamo assistendo a una fase di reclutamento caratterizzata dai fenomeni di talent scarcity  e skill mismatch . Ma di cosa si tratta?

La realtà lavorativa italiana vive una forte contrapposizione: da un lato, i recruiter non trovano talent dotati delle hard e soft skills richieste dall’azienda e, dall’altro, i candidati non si accontentano più come un tempo e sono loro a “decidere” il proprio datore di lavoro.

In questo articolo approfondiremo le cause di questi fenomeni e discuteremo le strategie che le aziende possono adottare per affrontare con successo il talent scarcity e lo skill mismatch.

Skill Mismatch, l’equazione sfuggente delle competenze

Skill mismatch è un anglicismo utilizzato per definire il disallineamento strutturale e qualitativo tra domanda e offerta di lavoro. Si tratta di una problematica sempre più diffusa in Italia negli ultimi anni. Infatti, gli imprenditori mettono in luce la situazione dei “posti vacanti”, vale a dire la proporzione dei posti liberi rispetto alla somma dei posti di lavoro complessivi. E nonostante l’alto tasso di posti vacanti, le imprese hanno difficoltà nel reperire talenti qualificati per la posizione aperta.

Analizziamo questo problema con i dati forniti dall’ISTAT . In Italia, a fine 2023 c’erano 1,8 milioni di disoccupati, quindi una percentuale del 7,2%. Al contempo, secondo Anpal e Unioncamere, nello stesso anno, su 5,5 milioni di offerte di lavoro, la copertura delle posizioni è stata complicata nel 45% dei casi.

Quindi, nel concreto, questa problematica su quali aspetti aziendali si riflette?

–        Produttività ridotta: non essendo in possesso delle competenze necessarie, i dipendenti non svolgeranno il lavoro in modo efficace;

–        Qualità del lavoro bassa: l’incidenza di errori e ritardi è più probabile, influenzando la reputazione dell’azienda;

–        Alta rotazione del personale: non sentendosi parte integrante di una realtà, i dipendenti potrebbero sentirsi insoddisfatti, provocando un aumento della rotazione del personale;

–        Leadership carente: lo skill mismatch, se esteso, può generare una complessiva carenza di livelli di leadership;

–        Crescita e innovazione limitate: il mancato possesso di abilità innovative può limitare l’azienda nell’innovazione, adattamento a nuovi trend di settore e quindi nella crescita complessiva;

–        Clima aziendale negativo: un dipendente sottostimato o insoddisfatto può generare un clima infelice, influenzando gli altri lavoratori;

–        Difficoltà nel processo di recruiting: un’azienda nota per skill mismatch, non favorisce la talent attraction.

Vien da sé che il fenomeno dello skill mismatch può portare solo che conseguenze negative. Impatta sulla vita e sul benessere di tutti, dal singolo dipendente, all’azienda, alla società intera. È importante tenere sotto controllo la situazione, cercando di arginare il problema e di risanare il sistema. Per farlo, è necessario partire dalla base. Quindi, da dove deriva tutto ciò?

Formazione e istruzione: il binomio alla base del fenomeno dello skill mismatch

La formazione e l’istruzione nel nostro paese mostra un livello inferiore rispetto a quello europeo. Questo dato è alla base del problema che ci troviamo ad affrontare oggi nel mondo del lavoro. Un problema che nasce tra i banchi di scuola.

La preparazione insufficiente degli istituti superiori, che non garantiscono agli studenti l’acquisizione di competenze tecniche e specifiche, li rende impreparati alle richieste delle aziende.

È possibile riscontrare la stessa situazione nel mondo dei laureati che, nonostante le competenze acquisite, spesso queste non coincidono con le necessità delle realtà lavorative. Il fulcro della questione è che manca comunicazione tra le parti: sistema accademico, governo e aziende. Essi non collaborano pienamente, rendendo poco efficace la relazione tra candidati e datori di lavoro.

Una seconda motivazione al mismatch è il divario che continua a persistere tra il Mezzogiorno e le altre regioni. Le differenze nella struttura produttiva sono elevatissime: vi sono luoghi estremamente popolati da aziende e in cui c’è molta richiesta di personale e, viceversa, vi sono realtà territoriali con grande scarsità di aziende e molte persone alla ricerca di lavoro.

Oltre a questi problemi strutturali, che richiederanno anni di modifiche per rivoluzionare il sistema formativo e territoriale, come possiamo cominciare a prevedere soluzioni nel tempo presente, in un’ottica di talent acquisition?

Strategie efficaci per potenziali candidati

Strategie efficaci, per affrontare la discrepanza tra le competenze richieste per un determinato lavoro e quelle effettivamente possedute dai potenziali candidati, esistono.

Le aziende devono adottare alcune pratiche per combattere lo skill mismatch e garantire che abbiano il personale più adatto per svolgere le attività necessarie:

1. Analisi delle Competenze Necessarie

La prima strategia per affrontare lo skill mismatch è comprendere appieno le competenze necessarie per ogni ruolo all’interno dell’azienda.

Questo richiede un’analisi approfondita dei compiti e delle responsabilità associate a ciascuna posizione, nonché delle competenze tecniche e trasversali necessarie per svolgere efficacemente quei compiti.

Le aziende possono condurre interviste con i dipendenti attuali, consulenze esterne o analisi dei dati per identificare le competenze chiave richieste;

2. Miglioramento dei Processi di Selezione e Reclutamento

Una volta identificate le competenze necessarie, le aziende possono migliorare i propri processi di selezione e reclutamento per garantire che siano in grado di identificare i candidati con le competenze desiderate.

Questo potrebbe includere l’uso di tecniche di valutazione più sofisticate, come i test di valutazione delle competenze o le simulazioni di lavoro, oltre a una revisione delle descrizioni dei lavori per assicurarsi che riflettano accuratamente le competenze richieste;

3. Investimento nella Formazione e nello Sviluppo

Un’altra strategia importante è investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze dei dipendenti esistenti. Questo può essere fatto attraverso programmi di formazione interni o esterni, corsi di aggiornamento professionale o programmi di mentorship.

Inoltre, le aziende possono incoraggiare attivamente lo sviluppo delle competenze attraverso opportunità di lavoro trasversali e rotazioni in diversi dipartimenti;

4. Collaborazione con Istituti Educativi e Organizzazioni di Formazione

Le aziende possono anche collaborare con istituti educativi e organizzazioni di formazione per garantire che i lavoratori acquisiscano le competenze necessarie per i ruoli disponibili.

Questo potrebbe includere la partecipazione a programmi di apprendimento sul lavoro, la sponsorizzazione di borse di studio o la creazione di partnership con istituti educativi locali per sviluppare programmi di formazione su misura per le esigenze dell’azienda;

5. Politiche di Retribuzione e benefici competitive

Infine, le aziende possono adottare politiche di retribuzione e benefits competitive per attrarre e trattenere i lavoratori con le competenze necessarie.

Questo potrebbe includere salari concorrenziali, pacchetti di benefici generosi e opportunità di avanzamento professionale. Inoltre, le aziende possono offrire incentivi aggiuntivi, come programmi di sviluppo della carriera o bonus legati alle prestazioni, per motivare i dipendenti a sviluppare e utilizzare le proprie competenze.

 

In conclusione, combattere lo skill mismatch richiede un impegno continuo da parte delle aziende per identificare, sviluppare e trattenere i lavoratori con le competenze necessarie per il successo dell’azienda. Con una combinazione di analisi delle competenze, miglioramento dei processi di reclutamento, investimenti nella formazione e nello sviluppo e collaborazione con partner esterni, le aziende possono mitigare gli effetti dello skill mismatch e garantire una forza lavoro qualificata e competitiva.

Noi di Monster crediamo fortemente in questa vision. Per questo motivo, abbiamo creato un sistema di job matching mirato (Pay for Performance), che consente l’incrocio garantito tra richiesta delle aziende e competenze della risorsa.