10 consigli per il reclutamento: come trovare i candidati ideali

Candidati di lavoro in piedi insieme pronti per il reclutamento

La persona seduta di fronte a te è il candidato ideale per questo lavoro? Come puoi saperlo quando le condizioni del mercato sono così incerte? Non è facile indovinare tutte le qualifiche e gli attributi di cui avrai bisogno una volta passati sei mesi o un anno…

Poiché il mondo del reclutamento sta cambiando — riorganizzandosi, frammentandosi e richiedendo una reinterpretazione del mercato in modo costante — devi porre attenzione alle domande da fare ad un colloquio di lavoro al candidato oltre a fare domande implicite che verifichino che questo abbia gli attributi di cui tu hai bisogno per far crescere la tua azienda e adattarti al mutamento costante.

I vecchi ambienti di lavoro fondati su comando e controllo non richiedevano il tipo di flessibilità, adattabilità e ampie conoscenze commerciali che richiedono i nuovi ambienti di lavoro dinamici. I candidati desiderabili, anche quelli che hanno le qualifiche adatte, devono essere flessibili, rapidi e desiderosi di imparare. Ecco alcune domande intelligenti da fare a un colloquio al candidato per la selezione del personale.

1. Il candidato si adatta facilmente?

Il reclutamento consiste nel trovare la giusta misura. Vuoi mirare all’assunzione di personale qualificato che riesca ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti nell’ambiente di lavoro, poiché ora come ora il cambiamento è l’unica costante in gran parte dei sistemi organizzativi. Il candidato è in grado di offrirti esempi di come è riuscito a crescere, mutare ed evolvere nel cambiamento all’interno dell’ambiente di lavoro nella sua ultima posizione? La capacità di adattamento, la capacità di assumere nuovi ruoli e di abbracciare nuovi modi di pensare sono fattori cruciali quando i venti dell’economia cambiano.

2. Fa domande valide?

Tutti sanno che bisogna recarsi a un colloquio di lavoro dopo aver compiuto qualche ricerca circa la posizione, ma durante un colloquio di lavoro, cosa “sa” il candidato della tua attività o del tuo lavoro? È in grado di ascoltare, sintetizzare e fare domande ponderate relative all’anima della tua attività? Ha valide domande da fare per un colloquio al selezionatore? Ciò può dirti molto sul suo modo di pensare e sulla sua capacità di diagnosticare un problema di mercato che si sta verificando, e di rispondervi.

3. Mostra un’insaziabile curiosità?

Cos’altro desidera sapere? Ha tante domande? In un nuovo libro sul tema della curiosità, Todd Kashdan nota che la curiosità consiste nell’“apprezzamento e nella ricerca del nuovo, nel non cercare disperatamente la certezza, ma di accettare l’incertezza”. Poiché oggigiorno un ottimo dipendente ha bisogno di avere grandi capacità di apprendimento, essere insaziabilmente curiosi è fondamentale per una produttività elevata e per un modo di pensare innovativo.

4. Riesce a vedere andamenti nelle informazioni più eterogenee?

Grandi quantità di dati e una sovrabbondanza di informazioni sommergono oggigiorno ogni ambiente di lavoro. Il candidato mostra di riuscire a vedere andamenti e percepire tendenze importanti in informazioni, flussi di lavoro ed emergenze organizzative? Gli ambienti di lavoro vecchia maniera imponevano dipendenti che sapessero rispondere efficacemente, ma le nuove condizioni di mercato richiedono l’abilità di “vedere” in modo proattivo e cosa succede sinteticamente nel mercato e di essere in grado di comunicarlo agli altri. Tale abilità di vedere andamenti in stralci di informazioni e dati è un buon motivo per l’assunzione, valido per l’addetto alla reception così come per il manager vendite regionale fino alla sicurezza informatica.

5. Lavora bene in squadra?

In Netflix, dove la cultura aziendale si basa interamente su libertà e responsabilità nel guidare il mercato nell’innovazione, vengono enfatizzate l’assunzione e la fidelizzazione di colleghi straordinari che sono superbi collaboratori. Sebbene alcune attività tollerino “geni arroganti”, l’odierno contesto imprenditoriale competitivo esige individui profondamente cooperativi e con competenze che contribuiscano al prosperare dei gruppi e della produttività. Non vorrai assumere qualcuno “pieno di sé” e talmente autonomo e creativo da avere difficoltà a collaborare, o un “falco” che pensa solo a sé e al proprio utile, fa notare Kathryn Alexander di Ethical Impact. Ciò significa cercare il candidato ideale che comprende che il proprio pensiero è migliorato da collaborazione e diversità e che dimostra anche competenze interpersonali.

6. È un buon manager delle risorse?

Saper fare meglio con meno è una nuova competenza cruciale in un mondo con tendenza al ridimensionamento e concentrato su uso, possesso e consumo minori. Il candidato è in grado di utilizzare entrambi i lati dei post-it? Si impegna moralmente nel progetto “fare di più spendendo meno”, perché è un beneficio per tutti?

7. Accoglie con entusiasmo persone e relazioni?

Gli “ambienti di lavoro vivaci” pullulano di veri e propri comunicatori creativi, che supportano gli altri e sono attenti a come vengono percepite le loro interazioni con altre persone, spiega la consulente aziendale Barbara Glanz. Le persone entusiaste tendono a generare emozioni positive ed energia produttiva per i loro progetti e le loro iniziative, perché sono creative nei rapporti e comprendono il loro impatto sugli altri; e tu hai bisogno di questa energia nella tua azienda. Senti questa energia quando parli con il candidato durante il colloquio di lavoro?

8. Riesce ad ammettere gli errori?

Molti di noi hanno imparato a scuola che commettere errori è indicazione di scarse capacità, ora però una nuova ricerca indica come l’apprendimento adattivo richieda di commettere errori: non è possibile fare progressi senza sperimentare. Chi è davvero capace di imparare commette molti errori ed è in grado di trarre lezioni importanti da essi. Cerca il candidato che è capace di descrivere facilmente tre fallimenti e cosa ha imparato da essi. Prendilo come un avvertimento se non riesce a descrivere prontamente i propri errori.

9. Vede l’apprendimento come un piacere?

Steve Leveen, CEO e fondatore di Levenger, azienda di strumenti per la lettura, spiega che durante la ricerca di personale qualificato cerca persone che si dedicano al collezionismo. “Non è importante cosa collezionino,” aggiunge. “Ma quanto sia grande il loro interesse verso qualcosa, e che abbiano delle passioni.” Perché degli ottimi candidati sono desiderosi e veloci nell’imparare, e saranno anche dediti a un apprendimento che perseguono da soli. Quali sono questi apprendimenti? Ti emozioni quando il candidato li descrive?

10. È questo il tipo di persona capace di imparare che vuoi nel tuo team?

Stai assumendo la persona, non le sue competenze. Non esiste un candidato che abbia esattamente le giuste competenze per un lavoro o che sia perfettamente qualificato. Chi è la persona seduta di fronte a te? È qualcuno che vuoi nel tuo team dopo una ristrutturazione, una crisi o un redesign d’impresa? Possiede valori e comportamenti che rispetti? Puoi fidarti che faccia la cosa giusta? Ogni dipendente dovrà “imparare” un mestiere per il quale viene assunto oggi, e il tuo istinto ti aiuterà, ma anche fare le domande giuste è fondamentale.

Pronto a mettere in pratica questi suggerimenti per il reclutamento?

Le domande da fare ad un colloquio di lavoro se ben pianificate e ben eseguite sono il modo migliore per accertarsi che un potenziale nuovo assunto sia adatto al lavoro, ma innanzitutto, prima ancora di arrivare a quel punto, dovrai presentare il candidato ideale dalle qualità migliori, e in tal senso, la considerevole esperienza di Monster può aiutarti. Inizia con un annuncio di lavoro Monster oggi stesso.