Le migliori domande da porre per controllare le referenze

Un semplice controllo all’esperienza per verificare che il candidato non menta sul CV o sulla candidatura non è sufficiente. È solo il primo passo. Il secondo, di maggiore importanza, deve mirare a garantire che il candidato sia realmente in grado di fare quanto dichiara. In altre parole il controllo attento delle referenze sulla base delle prestazioni lavorative riveste un’importanza capitale nel processo di selezione dei dipendenti.

Quindi quali sono alcune delle migliori domande da porre? Nel corso di una conversazione telefonica con la referenza, la prima domanda da porre è “Quanto conosce il candidato?” Grazie a questa domanda molti nodi saranno svelati. Innanzitutto, confermerà quando, dove e se la referenza e il candidato hanno mai lavorato insieme, nonché la natura del rapporto. La referenza ha lavorato per il candidato o viceversa, oppure erano colleghi? Lavoravano quotidianamente insieme o soltanto sporadicamente? La risposta a questa domanda critica consentirà all’addetto al controllo di determinare quanto peso assegnare alle risposte alle domande seguenti.

La domanda successiva deve essere “Per quanto tempo avete lavorato insieme?” Anche questa volta, la durata del rapporto contribuirà a stabilire l’attendibilità delle risposte alle altre domande. È ovvio che il peso delle risposte cresca proporzionalmente agli anni in cui la referenza e il candidato hanno lavorato insieme.

Poi è importante chiedere alla referenza di descrivere le responsabilità quotidiane del candidato al lavoro. In questo momento colui che esegue il controllo dovrà confrontare quanto scritto sul CV del candidato con quanto affermato dalla referenza. Anche l’esaustività della risposta contribuirà a rivelare quanto effettivamente la referenza conosca il candidato. Una risposta vaga o evasiva può suggerire ad esempio che il candidato ha esagerato nel dichiarare di aver lavorato tutti i giorni con la referenza per diversi mesi. Se la referenza non è in grado di descrivere le responsabilità del candidato con un certo grado di precisione, dovrebbe suonare il campanello d’allarme.

Un’altra delle domande da porre assolutamente a ogni referenza è “Cosa crede sia necessario per il reale sviluppo della carriera e la crescita professionale del candidato?” Sarà proprio la risposta a questa domanda a fornire un’importantissima opinione sull’adeguatezza del candidato al lavoro.

Alla fine del colloquio, ci sono ancora altre domande molto importanti da porre, ad esempio, “Perché il candidato è andato via?” e “Se lo avesse desiderato il candidato poteva rimanere?” Se il candidato lavora ancora nello stesso luogo della referenza, la domanda deve diventare “Perché il candidato sta pensando di cambiare lavoro?” Infine, sarebbe opportuno chiedere a ogni referenza “Se fosse in cerca di personale, assumerebbe il candidato e, in caso di risposta affermativa, per quale posizione?”

Il presente non è da intendersi come elenco esaustivo di domande da porre per controllare le referenze, ma solo come punto di partenza che consenta di stabilire l’attendibilità della referenza stessa.

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