Supporto e consigli contro le possibili insidie del web: col Monster University Tour la ricerca del lavoro online comincia dai banchi dell’università

Cercare lavoro è esso stesso lavoro. Anzi, alle volte è la prima occupazione con la quale ci si misura per davvero. Meglio di tutti lo sanno le decine di migliaia di laureandi e neolaureati che in Italia, ogni giorno, fanno i conti con la complessità e i paradossi di un mercato tra i meno dinamici d’Europa. 

Una condizione che anche Monster ha imparato a conoscere bene. Ecco perché, da qualche anno, sono nati i MUT, ovvero i Monster University Tour; autentiche tappe nelle più prestigiose Università d’Italia per incontrare di persona le migliaia di giovani pronti ogni anno al loro ingresso nel mercato del lavoro.

Attraverso i MUT, infatti, Monster rinnova la sua missione – quella di assicurare il talento alle imprese che sappiano come valorizzarlo – e lo fa direttamente dove questo si forma.

In questi incubatori di sogni, aspirazioni e sapere che sono le università italiane, Monster investe il proprio patrimonio di conoscenza, ovvero quello di leader del mercato del recruiting digitale, garantendo supporto, consigli e assistenza. Offrendo una panoramica delle opportunità messe a disposizione dal web, ma anche mettendo in guardia sulle possibili insidie che si nascondono dietro ogni ricerca di lavoro online.

Perché se è vero, com’è vero, che il web ha moltiplicato le opportunità per chi si mette sulle tracce di un impiego, è vero anche che, di pari passo con la sua evoluzione, questo percorso si è lastricato di ostacoli. Aiutare laureandi e neolaureati a imparare a riconoscerli, e, a poco a poco, a superarli, è dunque l’obiettivo dichiarato che fa da sfondo a ogni singola tappa del MUT.

Cinquantadue quelle contate solo nel 2017. Realizzate solcando letteralmente l’Italia da nord a sud, isole comprese. Con tappe da Modena a Napoli, da Venezia a Roma, da Pisa a Cagliari, fino a Salerno, Catania, Milano, Padova. Un tour “mostruoso”, che ha raggiunto atenei e facoltà le più diverse; coinvolto studenti ed ex studenti di tutti i settori: tecnici, umanistici; ingegneri, esperti della comunicazione o del marketing. Insomma, tutti. Anche grazie al supporto prezioso degli uffici placement delle università coinvolte, col MUT, in pratica, Monster “esporta” ovunque i pilastri universali di una solida strategia di personal branding.

Un percorso destinato in futuro a crescere ancora. E ancora, c’è da scommettere, a evolvere.

A partire da quest’anno, infatti, il MUT si apre ai social. E lo farà nel modo più dinamico che esiste: con dirette dai profili ufficiali Monster di Facebook e Instagram, e mediante una sempre maggiore interazione “live”. Un modo per raggiungere anche quegli studenti che non dovessero essere presenti in ateneo durante gli incontri.

Ma se per le università il Monster University Tour somiglia molto a una preziosa occasione di confronto da offrire ai propri studenti, per le imprese questi appuntamenti promettono di valere persino di più.

Barilla, Cargeas, Philmark, JDK, solo per citarne alcune, sono state tra le prime organizzazioni a vedere in questo “giro d’italia del talento” lanciato da Monster una irrinunciabile opportunità di attraction. Specie rispetto a un target, quello dei laureandi e neolaureati, da sempre di difficile ingaggio.

Perché parleremo pure di digital recruiting, ma l’elemento umano resta determinante per chi si occupa di risorse umane. Garantirsi quindi un contatto diretto col talento – poterlo toccare con mano, lì, dove si genera – costituisce agli occhi di molte aziende ancora un vantaggio competitivo cruciale. Anche nell’era dei chatbot.