In tempi di talent shortage, per le organizzazioni trattenere i talenti non è più soltanto necessario per assicurare il mantenimento degli obiettivi di business, è diventato fondamentale per la loro sopravvivenza. La domanda a questo punto può essere una soltanto: chi sono oggi “i talenti”? Di chi parliamo, veramente, quando ci riferiamo a questi professionisti…
Diciamo “Great Resignation” e siamo convinti di poterci far stare dentro tutto. Ma non è così. Ai talenti persi per strada, le organizzazioni devono infatti anche aggiungere la difficoltà di motivare i quite quitters. E farlo, per di più, in un momento tra i più complicati di sempre per le economie globali e quelle aziendali….
Lo stipendio è un elemento importante nella valutazione di un’offerta lavorativa , ma quanto incide davvero sull’attrattività di un posto di lavoro?
Riuscire a trattenere talenti potrebbe significare lasciarli andare. Ecco il perchè.
Non di solo denaro “vive” un collaboratore. Smartworking, benefit personalizzati e riorganizzazione degli spazi di lavoro: tutti i pilastri di una buona strategia di retention.
In un mercato sempre più concorrenziale sono le persone che fanno la differenza e decretano il vantaggio competitivo di un’azienda. Che fare allora quando i top performer decidono di andare via?
Il turnover del personale rappresenta il flusso di personale che transita, in ingresso e in uscita, all’interno di un’azienda.